Mattòt e Mas’è 5781 Rosh Hodesh Av: 7 LEZIONI
Questo Shabbàt 10 Luglio 2021, 1° del mese di Av 5781 leggeremo le Parashot di Mattòt e Mas’è:
Numeri 30: 2 – 36: 13
Rosh Hodesh Av: II Sefer Num 28, 9-15
HAFTARÀ
Is. 66, 1-24; 66-23
Shabbàt Shim’ù
Questo Shabbàt concludiamo il quarto volume della Torà e leggiamo due parashòt sezioni della Torà.
Pubblico dal nuovo libro della Torà il pdf delle parashòt intere con la sintesi e la haftarà.
Ogni lettore può avere il merito di essere socio di questa grandissima opera ed è fonte di grande benedizione.
VIAGGI SICURI
Questa settimana si leggono le parashòt di Mattòt e Mass’é. Come di consueto vi proponiamo dei brani tratti dal libro “Saggezza Quotidiana” di imminente pubblicazione.
Il primo parla del significato delle 42 tappe che il popolo ebraico fece dall’uscita dall’Egitto fino alle soglie della terra di Israele, la bramata “Terra Promessa”.
Il secondo brano scelto, affronta l’argomento delle “Città Rifugio”. I luoghi dove un omicida non intenzionale poteva trovare sostegno e aiuto dalla vendetta dei parenti della vittima.
Questi argomenti, apparentemente molto diversi e lontani tra loro, celano in realtà un legame profondo, un insegnamento di vita, valido e attuale anche per noi oggi.
Ogni giorno facciamo delle scelte, ogni giorno siamo chiamati a delle prove. Le nostre “tappe nel deserto”. Ogni giorno è per noi un’occasione per apprendere qualcosa di noi stessi al fine di progredire nel nostro percorso spirituale. Spesso riusciamo a superare positivamente le sfide e migliorarci ma, ahimè, non sempre è così. A volte sbagliamo e subiamo una “battuta d’arresto” che potrebbe provocarci disagio.
Ecco! Anche noi, a volte, abbiamo bisogno di “un rifugio”, un luogo dove trovare conforto e protezione dai nostri errori e mancanze durante le nostre “tappe”. Hashèm non abbandona nessuno e, come è scritto nel Talmud “Abbonda in Bontà” (Talmùd Rosh Hashanà). La “protezione” che Hashèm ci offre è la possibilità di rivolgerci e di collegarci a Lui, in particolare con il Suo amore che nutre per noi, tramite la preghiera, l’osservanza dei comandamenti e lo studio della Torà. Grazie a questo Hashèm ci protegge, sostiene e aiuta ben oltre le nostre limitate possibilità e meriti.
Pertanto, anche noi dovremmo comportarci come Hashèm, anche noi dovremmo essere come una “Città Rifugio” nei confronti del prossimo, soprattutto quando a volte commette degli errori ed è costretto, come noi, a subire una battuta d’arresto, una tappa nel “Viaggio della Vita”.
Buon Viaggio!
*
Bemidbàr 33, 1–49
Dopo aver concluso il racconto delle conquiste degli israeliti sulla riva orientale del fiume Giordano, la Torà esamina tutte le tappe, che il popolo ha fatto da quando ha lasciato l’Egitto, fino al suo ultimo accampamento nel deserto.
I Viaggi della Vita
ּאֵ לֶ ה מַ סְ עֵ י וגו׳: (במדבר לג, א)
Questi sono i viaggi. (33, 1)
Il fondatore del Chassidismo, il rabbino Israèl Ba’àl Shem Tov, insegna che le quarantadue tappe corrispondono ai quarantadue viaggi spirituali che ognuno percorre durante la vita: il primo è la nascita, proprio come l’Esodo dall’Egitto è stata la nascita della nazione di Israèl; mentre l’ultimo viaggio è quello verso la Terra Promessa spirituale, la vita che ci attende nell’aldilà.
Sebbene alcuni dei viaggi intermedi nel cammino del popolo ebraico, attraverso il deserto, siano stati accompagnati da battute d’arresto, tutte le soste del nostro viaggio spirituale attraverso la vita sono destinate a essere sante e positive. Se scegliamo il bene sul male, vivremo effettivamente queste fasi della vita nel modo in cui Hashèm le intende. Se, come gli israeliti nel deserto, facciamo delle scelte sbagliate, le vivremo come battute d’arresto temporanee. Sebbene in ogni fase del cammino della vita, ci sforziamo di fare le scelte giuste, dovremmo essere consci, che perfino le battute d’arresto possono essere trasformate in esperienze positive di crescita.
*
Bemidbàr 35, 9–34
Hashèm, quindi, istruisce Moshè e Israèl a designare, tra le quarantotto città levitiche, sei città rifugio specifiche per le persone che avrebbero commesso un omicidio involontario.
Segni dall’Alto
ִוְ ה ִקְ ר ִיתֶ ם לָ כֶ ם עָ ר ִ ים עָ רֵ י מ ִּ קְ לָ ט תהְ יֶ ינָ ה לָ כֶ ם וגו׳: (במדבר לה, יא)
[Hashèm istruì a Moshè di dire a Israèl] «Predisporrete per voi [sei] città che saranno città rifugio per voi». (35, 11)
Le strade che portano alle città rifugio devono essere mantenute ampie e libere da ingombri, in modo che chiunque ne abbia bisogno possa raggiungerle facilmente. A ogni incrocio vengono apposti dei cartelli per indicarne chiaramente la strada.
Allo stesso modo, Hashèm mantiene la via verso lo stile di vita della Torà (la nostra “città rifugio” spirituale) aperta, accessibile e luminosa per ognuno di noi. Inoltre, ci invia segnali e indicazioni per aiutarci a trovare la direzione giusta nella vita. Tuttavia, per sentire la voce di Hashèm in modo più chiaro, dovremmo aiutare gli altri a trovare la direzione giusta nelle loro vite. Dovremmo tutti considerarci come dei “segnali”, con il compito di indirizzare gli altri nella direzione della vita e del bene. Quando Hashèm vede che mostriamo agli altri la via, allora Lui ci mostrerà il nostro percorso più chiaramente.
Idealmente, dovremmo cercare di essere più che semplici “segnali” inanimati, aiutando solo coloro che vengono da noi alla ricerca della giusta via. Possiamo essere segnali viventi, raggiungere i nostri prossimi e, se necessario, risvegliarli al fatto che una vita santa e divina dovrebbe essere la loro prima priorità, poiché è lo scopo della nostra esistenza.
Dopo aver concluso il racconto delle conquiste degli israeliti sulla riva orientale del fiume Giordano, la Torà esamina tutte le tappe, che il popolo ha fatto da quando ha lasciato l’Egitto, fino al suo ultimo accampamento nel deserto.
ּאֵ לֶ ה מַ סְ עֵ י וגו׳: (במדבר לג, א)
Questi sono i viaggi. (33, 1)
Sebbene alcuni dei viaggi intermedi nel cammino del popolo ebraico, attraverso il deserto, siano stati accompagnati da battute d’arresto, tutte le soste del nostro viaggio spirituale attraverso la vita sono destinate a essere sante e positive. Se scegliamo il bene sul male, vivremo effettivamente queste fasi della vita nel modo in cui Hashèm le intende. Se, come gli israeliti nel deserto, facciamo delle scelte sbagliate, le vivremo come battute d’arresto temporanee. Sebbene in ogni fase del cammino della vita, ci sforziamo di fare le scelte giuste, dovremmo essere consci, che perfino le battute d’arresto possono essere trasformate in esperienze positive di crescita.
Hashèm, quindi, istruisce Moshè e Israèl a designare, tra le quarantotto città levitiche, sei città rifugio specifiche per le persone che avrebbero commesso un omicidio involontario.
ִוְ ה ִקְ ר ִיתֶ ם לָ כֶ ם עָ ר ִ ים עָ רֵ י מ ִּ קְ לָ ט תהְ יֶ ינָ ה לָ כֶ ם וגו׳: (במדבר לה, יא)
[Hashèm istruì a Moshè di dire a Israèl] «Predisporrete per voi [sei] città che saranno città rifugio per voi». (35, 11)
Allo stesso modo, Hashèm mantiene la via verso lo stile di vita della Torà (la nostra “città rifugio” spirituale) aperta, accessibile e luminosa per ognuno di noi. Inoltre, ci invia segnali e indicazioni per aiutarci a trovare la direzione giusta nella vita. Tuttavia, per sentire la voce di Hashèm in modo più chiaro, dovremmo aiutare gli altri a trovare la direzione giusta nelle loro vite. Dovremmo tutti considerarci come dei “segnali”, con il compito di indirizzare gli altri nella direzione della vita e del bene. Quando Hashèm vede che mostriamo agli altri la via, allora Lui ci mostrerà il nostro percorso più chiaramente.
Idealmente, dovremmo cercare di essere più che semplici “segnali” inanimati, aiutando solo coloro che vengono da noi alla ricerca della giusta via. Possiamo essere segnali viventi, raggiungere i nostri prossimi e, se necessario, risvegliarli al fatto che una vita santa e divina dovrebbe essere la loro prima priorità, poiché è lo scopo della nostra esistenza.
Perciò nella preghiera aggiungiamo aggiungiamo il Hallel e il Mussaf e yaale veyavò.
non mangiare la carne non tagliare barba e capelli meglio anche le unghie, indossare abiti lavati e tanto altro perciò cerchiamo di fare prima di Shabbat questi bisogni come indossare le camicie che ci serviranno così non saranno come abiti nuovi.
Speriamo presto di vedere la redenzione presto nei nostri giorni e che l’amore e la pace regneranno per sempre.
Ti riporto i link delle lezioni on line su virtualyeshiva.it della parashà di questa settimana.
www.virtualyeshiva.it/files/
Ideale stampare 2 pagine in una foglio A4 fronte e retro per cui saranno solo 16 pagine.
(estratto dal nuovo libro della Torà Bemidbàr che ha bisogno di tanti soci per essere pubblicato)
https://www.facebook.com/
REUVEN E GAD:
SPIRITUALITA TOTALE MA COMPLEMENTARE
——
Virtual Yeshiva non ha nessun finanziatore pubblico.
Virtual Yeshiva non fa pagare nessuna iscrizione al sito perché la Torà sia accessibile a TUTTI e SEMPRE.
Se ascolti le lezioni aiuta a mantenere viva questa grande opera di divulgazione di Torà.
Aiutando Virtual Yeshiva diventi soci nella diffusione della Torà ed è un segno di riconoscenza per chi insegna e così potremo diffondere insieme molti più valori di vita e insegnamenti.
Le donazioni sono deducibili dalla “decima”.
Per saperne di più si può scrivermi una mail o collegarsi al seguente link:
http://www.virtualyeshiva.it/
Per ascoltare le altre lezioni sulla nostra parashà cliccare al seguente link:
http://www.virtualyeshiva.it/
MATTOT: 3 ARGOMENTI
PER ENTRARE IN ISRAELE
Riporto i link delle lezioni on line su virtualyeshiva.it della parashà di questa settimana.Shabbat Shalom
Rav Shlomo Bekhor
se il talmid non va dal rabbi, il rabbi va dal talmid!
Non perdere l’appuntamento con la parash・ mistica e psicologia nella Tora
Per informazioni: www.virtualyeshiva.it
http://www.virtualyeshiva.it/
http://www.virtualyeshiva.it/
3 TIPI DI ALCOL DIPENDENTI!Una melodia particolare che si ripete solo 5 volte. Tre volte si ripete in casi simili ma diversi, qual è il significato?
Alcuni Punti della Lezione:
5. Cosa rappresentano le melodie della Torà, e perché markha kefula viene riportato in tutta la Torà solo 5 volte in casi particolari apparentemente non legati fra di loro.
——–
Virtual Yeshiva non fa pagare nessuna iscrizione al sito perche’ vogliamo che la Tora sia accessibile a tutti. Aiutando Virtual Yeshiva potrete diventare soci nella diffusione della Tora. Sul seguente link puoi trovare come mandare una donazione
http://www.virtualyeshiva.it/
Collera e Dimenticanza
MATTOT E MASSE
MATTOT 5771 – REUVEN E GAD: SPIRITUALITA TOTALE MA COMPLEMENTARE
Due persone possono fare cose che sembrano identiche ma in realtà sono diametralmente opposte. A volte piccole differenze possono evidenziare un’altra prospettiva!
MATTOT 5770 – MEGLIO FIDANZATO O SPOSATO?
Quando i vizi e le addizioni sono troppo forti da vincere bisogna trovare delle “armi” superiori per poter far fronte alla situazione.
MATTOT 5769 – 3 TIPI DI ALCOL DIPENDENTI!
Una melodia particolare che si ripete solo 5 volte. Tre volte si ripete in casi simili ma diversi, qual è il significato?
MATTOT 5768 – BEN HAMEZARIM: TRASFORMAZIONE IN POSITIVO!
Il significato della trasformazione associato a tutti i concetti della parashà e al periodo del Ben Hamezarim.
MASSE 5771 – PARADOSSO DEL DOLORE!
Le limitazioni come incentivo al miglioramento!
MATTOT/MASSE 5766 – L’IMPORTANZA DELLA PAROLA!
I motivi per cui non bisogna giurare il falso e adempiere sempre ai propri voti.