ROSH HASHANA 5785 e Ha’Azinu 5785

29 Settembre 2024 0 Di HaiimRottas

Giovedì 3 Ottobre, e Venerdì 4 Ottobre 2024, 1° e 2 Tishrì  festeggeremo Rosh Hashanà 5785!
Questa pagina dedicata offre un gran numero di shiurim ed approfondimenti. Buon ascolto e Shanà Tovà!

Rosh haShanà 1° giorno:
PARASHÀ:
1° Sefer Gen. 21,1-34
2° Sefer Num. 29,1-6
HAFTARÀ
1Sam. 1,1-2,10

Rosh haShanà 2° giorno:
PARASHÀ
1° Sefer Gen. 22,1-24
2° Sefer Num. 29,1-6
HAFTARÀ
Ger. 31,1-20

Shabbat 5 Ottobre 2024

3 TISHRÌ 5784 Leggeremo la Parashà di Ha’Azinu

PARASHÀ
Deut. 32, 1-52

HAFTARÀ
Italiani/Sefarditi: Hosea 14: 2-10; Michà 7: 18-20
Ashkenakiti: Hosea 14: 2-10; Gioele 2: 15-27


ROSH HASHANA

Rosh Hashanà è il compleanno dell’universo, il giorno nel quale Dio creò Adàm e Khavà ed è considerato il capo d’anno Ebraico. Inizia al tramonto della sera del

1° Tishré e finisce dopo il crepuscolo, del 2 Tishré.

Una barayta insegna che Rabbi Eli’èzer disse (Talmud Rosh Hashanà 11a):
«Come sappiamo che il mondo è stato creato nel mese di tishré? Grazie a questo verso, quando Dio disse: “[La terra] faccia la terra crescere l’erba, piante che producano semi, alberi da frutto…”.
E in che mese, in effetti, la terra produce erba e alberi da frutto che danno frutto?
È nel mese di tishré che coincide con la fine dell’estate. Quando, all’epoca, era oramai quasi autunno e la pioggia cadeva sulla vegetazione e la faceva crescere, come è detto: Una bruma saliva dalla terra e irrigava…».

Rosh Hashanà è il giorno in cui Dio ha completato la creazione di questo mondo con la creazione di Adàm, l’uomo originario. Il primo atto di Adàm fu quello di proclamare l’Onnipotente come Re dell’Universo, invitando tutte le creature (Salmo 93): Venite, prostriamoci; inginocchiamoci, davanti ad Hashèm, Colui che ci ha creato! Celebrando l’anniversario della nascita del genere umano, la festività di Rosh Hashanà è imperniata sull’accettazione della sovranità di Hashèm sulla nostra vita personale, su tutto il mondo e sull’intero universo.

Ogni anno, proclamiamo la regalità Divina e riaffermiamo il nostro impegno a servire Dio e a vivere secondo la Sua volontà, sicuri che le nostre preghiere saranno accolte e che ci sarà concesso un anno prospero e sereno.
Tali speranze sono espresse nell’augurio: “Leshanà tovà tikatèv vetekhatèm – Che tu possa essere scritto e sigillato per un anno buono”.
La luce di questo periodo ci sosterrà per tutti i mesi a venire.
Auguro a tutti che grazie alle nostre preghiere il Re dei Re ci benedica e ci doni l’arrivo di Mashìakh presto ai nostri giorni, Amen.

MELE O MIELE?

Domanda:
Rosh Hashanà mangiamo mele intinte nel miele come augurio di un nuovo anno dolce.
Durante il rito della sera di Rosh Hashanà facciamo tanti atti simbolici e il più importante e più famoso di tutti è proprio MELE e MIELE.
La domanda è spontanea, perché questa usanza è la più osservata da tutti  e perché si unisce proprio le mele e miele? Ci sono molti cibi dolci. C’è qualcosa di significativo tra di loro?
Risposta:
C’è una differenza tra la dolcezza di una mela e la dolcezza del miele.
La mela è un frutto dolce che cresce su un albero. Non c’è niente di sorprendente: molti frutti sono dolci per cui è una dolcezza NATURALE e SCONTATA.
Ma il miele deriva da un’ape un insetto che non solo è immangiabile ed amaro, ma ancora peggio delle volte ci può pungere e fare male.
Tuttavia il miele che produce è dolce, addirittura il miele è più dolce delle mele!!!
Allo stesso modo, ci sono due tipi di dolcezze nella nostra vita: abbiamo momenti di celebrazione familiare, successi nelle nostre carriere, trionfi personali e relazioni armoniose. Questi sono momenti dolci che diamo per scontati, proprio come la mela che è dolce, perché un frutto è dolce.
Poi c’è un diverso tipo di dolcezza, una dolcezza che proviene nei tempi di ostacoli e prove: quando le cose non vanno nel modo in cui vorremmo; quando ci colpisce una tragedia; quando il nostro lavoro rischia di saltare; quando non riusciamo a raggiungere gli obiettivi che ci proponiamo; quando i nostri rapporti con gli altri divengono tesi e sono messi a dura prova; o quando ci sentiamo abbandonati.
Nel momento in cui affrontiamo queste sfide queste ci sembrano amare e insormontabili, come la puntura di un’ape che non ha niente di buono e ci provoca solo dolore.
Ma se siamo forti e sopportiamo i tempi difficili con la forza interiore che abbiamo e superiamo gli ostacoli per trasformarli in felicità, riveleremo gli strati nascosti della nostra personalità. Aspetti che non avremmo mai saputo di avere se non fossimo stati messi alla prova. Come avere un motore di una Ferrari e andare a 50km all’ora. Senza un autodromo con dei lunghi rettilinei, non scopriremmo mai il potenziale della nostra “Ferrari”.
Qualcosa di più profondo viene estrapolato quando siamo testati. La tensione in una relazione è dolorosa, ma non c’è niente di meglio che riconciliarsi dopo quella tensione.
Perdere un lavoro è degradante, ma spesso troviamo cose più grandi e migliori per andare avanti: SI CHIUDE UNA PORTA E SI APRE UN PORTONE!
La solitudine può intristirci, ma ci può aprire i livelli più alti di conoscenza di sé.
Abbiamo tutti passato degli eventi negativi nelle nostre vite che in quel momento erano MOLTO dolorosi, ma in retrospettiva abbiamo detto: “Grazie a Dio per i tempi difficili, immaginate dove saremmo senza di loro!”
Così mangiamo mele e miele il primo giorno del nuovo anno: due parole molto simili, ma il miele ha la lettera “I” in più, che ha qualcosa in più da darci.
Ci si benedice l’un l’altro e ci si augura che nel prossimo anno le mele ci porteranno tanta dolcezza (tanti eventi felici) e che le api con i loro pungiglioni (prove della vita) diventino ancora più dolci delle mele e che potremo vedere il bene nascosto in tutti gli ostacoli e prove delle vita e uscirne più forti di prima!
LA DOLCEZZA DEL MIELE È SUPERIORE ALLE MELE, SOLO SE NELLE PROVE VIENE FUORI LA NOSTRA “FERRARI NASCOSTA”!
SHANA TOVA UMETUKA – ANNO FELICE E “MOLTO” DOLCE

Haazinu 53° e penultima parashà

Il Poema della Testimonianza
(Deuteronomio da 32, 1 fino a 32, 52)

La decima sezione del libro del Deuteronomio è composta, quasi interamente dal “Poema della Testimonianza” che Hashèm ha insegnato a Moshè e che istruisce a insegnare a Israèl. In esso, Egli chiede agli israeliti di “ascoltare” (in ebraico haazinu) le sue parole, mentre esamina la loro storia e li informa delle conseguenze della loro condotta futura, sia nel bene, sia nel male.
*
Hashèm dice a Moshè di incoraggiare Israèl a ricordare la sua storia, rammentando come Egli lo ha scelto come Suo popolo, gli ha dato la Torà e lo ha condotto attraverso il deserto, durante il tragitto dall’Egitto alla Terra d’ Israel.

Mantenere il Centro
יְסֹבֲבֶנְהוּ וגו׳: (דברים לב, י)
[Moshè disse] «[Hashèm] ha fatto in modo [che Israèl] Lo circondi [comandandogli di accamparsi attorno al Tabernacolo]». (32, 10)

Studiando la Torà regolarmente costruiamo un “Tabernacolo”, cioè un’abitazione per Hashèm, nelle nostre vite personali. Comandando al popolo ebraico di accamparsi attorno al Tabernacolo, Hashèm ci insegna che dovremmo centrare la nostra vita attorno a questo “santuario interiore”. Il punto più interno del Tabernacolo era l’Arca, che ospitava le Tavole dell’Alleanza, cioè la Torà. Pertanto, quando la Torà è il punto focale attorno al quale ruotano le nostre vite, possiamo influire positivamente su tutti gli aspetti della nostra vita. Inoltre, una volta che la Torà sta illuminando e influenzando le nostre vite la sua influenza può diffondersi ancora più all’esterno, illuminando e raffinando tutta l’umanità e il mondo intero

Un caro Shalom e Shanà Tovà

Rav Shlomo Bekhor

ROSH HASHANA 5772 – DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA!
Riflettendo su un’apparente ambivalenza di Rosh Hashanà, impariamo qual è il vero valore dei bisogni materiali di un ebreo.

HAAZINU ROSH HASHANA 5771 – LA PORTA CHE NON SI CHIUDE MAI
Una storia incredibile di uno dei migliori alunni del Nahmanide Reb Avner che si era convertito, al punto di mangiare il Maiale a Kippur, ma non ha mai perso il titolo di Rabbino.

ROSH HASHANA 5770 – QUANDO ROSH HASHANA CADE DI SHABBAT PERCHE’ NON SI SUONA LO SHOFAR?

ROSH HASHANA 5768 – PERCHE LEGGIAMO LA HAFTARA DI HANNA DURANTE ROSH HASHANA?