Commento alla Parasha Bereshit

28 Ottobre 2005 0 Di RebShlomo

Uno degli argomenti trattati nella parashat Bereshit e’ il comando Divino che Adam non mangi dall’Albero della Conoscenza.

Il Midrash ci racconta che il comando di non mangiare dall’albero proibito fu ordinato ad Adam il primo venerdì, dopo mezzogiorno alla nona ora del giorno, e il comando era valido solo fino all’entrata di Shabbat. Ciò significa che la proibizione di mangiare dall’Albero della Conoscenza era limitata a tre ore.

Nonostante ciò, il primo uomo non riuscì a resistere e peccò mangiando dall’Albero proibito. Ora è spontaneo porre la seguente domanda: come e’ possibile che Adam harishon, creato a immagine Divina, non sia riuscito a dominare su se stesso e a resistere alla tentazione di mangiare dall’Albero della Conoscenza per sole tre ore??
La risposta è: lo scopo dello ietzer harà è quello di provocare che si faccia il contrario della Volonta’ di Ha-shem – impedire all’ebreo di adempiere alle mitzvot e allontanarlo da esse – perciò, secondo l’importanza della mitzvà e secondo l’importanza di colui che la esegue, gli sforzi dello ietzer harà prevalgono per impedire l’adempimento alla mitzvà.
Ognuno di noi lo puo’ sperimentare su se stesso: c’è una mitzvà che per noi è molto facile, ma nonostante ciò lo ietzer harà ci disturba nel farla, forse perché questa mitzvà in particolare è molto importante per la neshamà di quell’ebreo e per questo lo ietzer harà fa grandi sforzi per impedire all’ebreo di fare quella mitzvà.

E’ stato così anche per Adam harishon: è vero che il comando di non mangiare dall’Albero proibito era molto semplice da eseguire, ma proprio per la grandezza della sua importanza, lo ietzer harà si sforzò molto per far peccare Adam.
Dalla storia dell’Albero della Conoscenza impariamo che un ebreo non può dire: “Questa mitzvà è molto severa, allora la osservo con cura” oppure “Questa mitzvà è più facile, allora la osservo con leggerezza“; a volte, invece, una mitzvà ci puo’ sembrare facile ma in realtà è molto importante per noi e quindi richiede più impegno da parte nostra.

Per concludere, cerchiamo di adempiere a tutte le mitzvot che Ha-shem ci ha comandato, senza distinzioni. E ricordiamo che la ricompensa di una mitzvà è la mitzvà stessa: la ricompensa per la mitzvà che facciamo e’ la benedizione che attiriamo su di noi con la mitzvà stessa. Cosi’ l’ebreo si ricongiunge a D-o.

Shabbat Shalom