MIKKETZ: REUVEN E I FRATELLI: PROCESSO DI COLPE?

22 Dicembre 2011 1 Di DavidYosef

Solo Reuvèn inizia il vero significato del pentimento che è valido solo se non è causato da un fattore esterno, bensì dal libero arbitrio, e se viene fatto in maniera convinta senza giustificazioni.

Alcuni punti della lezione:

1. Analizzando bene le parole di Reuvèn, che apparentemente scarica le colpe sui fratelli, cosa ci vuole trasmettere di più profondo?

2. Perché Reuvèn, quando si pente del aver spostato il letto di Bilhà, è il primo esempio di Teshuvà nella storia?

3. Perché solo la consapevolezza del peccato, essere amareggiati per il peccato commesso porta al perdono?

4. Il Maimonide nelle Halakhòt di Teshuvà introduce un concetto rivoluzionario, nel concetto di peccato e ralativo pentimento; il “libero arbitrio” di cui l’uomo è dotato, ovvero un uomo è libero di comportarsi male e quindi di peccare, anche il relativo pentimento quindi non deve essere provocato da un fattore esterno, bensì dalla volontà dell’uomo usando il libero arbitrio!

5. Da questo fondamentale concetto del Maimonide, possiamo meglio interpretare le parole di Reuvèn, perché anche le eventuali conseguenze del peccato, o le punizioni, sono dei fattori esterni che possono influire in un pentimento non completo. Il vero pentimento deve nascere dal libero arbitrio umano, una scelta, una svolta nella nostra vita!

6. Per ottenere un pentimento completo, non dobbiamo aver o cercare delle giustificazioni su quanto abbiamo fatto, finché esistono delle scusanti non esiste un vero pentimento.

7. Collegamento tra libero arbitrio (MIKETZ, REUVEN E I FRATELLLI) e autosacrificio (KHANUKA).

Link per ascoltare la lezione (o effettuare il download):

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Per vedere il video, anche da cellulare, clicca qui sotto:

in memoria di mio nonno Shlomo ben Hana Bekhor

Chi volesse dedicare una lezione mp3 alla memoria o in onore di un lieto evento, può contattarmi shlomo@mamash.it

Rav Shlomo Bekhor