Categoria: Israele/Esilio

BO: LE ULTIME TRE PIAGHE, UN COLPO NEL BUIO!

Le mitzvot che vennero prima del Matan Torà! Nelle ultime tre piaghe il colpo all’Egitto è forte e definitivo, avvenendo nel buio. La prima mitzvà della Torà di santificare la nuova luna: l’importanza per un ebreo della dimensione temporale. La piaga del buio: il prestito delle ricchezze degli egiziani. La mitzvà del riscatto del primogenito, il suo significato e la sua importanza. I teflilin, testimonianza dell’essere ebrei

Di RebShlomo 2 Febbraio 2006 0

SHEMOT: COME COSTRUIRE LA DIMORA DI D-O NEL MONDO

L’approcciarsi gentile del Faraone ha coinvolto, con parole morbide, gli ebrei nei lavori di produzione dei mattoni. Poi mano mano il sistema di lavoro è diventato più duro, distruggendoli psicologicamente, rendendoli schiavi. La missione in esilio del popolo ebraico è di elevare la materia, di trasformare la materia in santità, mostrando come le anche le cose che apparentemente sembrano distaccate dal Creatore, sono in realtà unite al divino. Nelle situazioni difficili, davanti al buio che ci circonda, l’unica risposta è di non subire gli ostacoli, ma scavalcare gli ostacoli, andando avanti.

Di RebShlomo 19 Gennaio 2006 0

VAYEKHI: IL PRIMO PASSO PER LA SCHIAVITU’ IN EGITTO

Il disegno divino costruito per Yaakòv inizia con il dolore del distacco da Yossèf, in apparenza opposto alle richieste di Yaakòv di vivere serenamente, ma si rivela in seguito necessario per portare a compimento la sua missione di elevare l’Egitto e poter vivere felicemente gli ultimi sui 17 anni di vita. A sua volta la morte di Yaakòv rappresenta la prima tappa per la successiva schiavitù, in uno schema divino che prevede sin dall’inizio il riscatto del popolo ebraico. Quando si è in esilio dobbiamo stare uniti alle nostre origini e trovare la forza per elevare la materia impura che ci circonda.

Di RebShlomo 12 Gennaio 2006 0

VAYIGGASH: IL DOLORE DI LASCIARE ISRAELE

Ciascuno di noi si trova in un esilio spirituale e materiale. In ebraico, la parola “Egitto” significa anche “confine”, ma di fronte agli ostacoli, dobbiamo reagire sapendo che sono stati messi per renderci più forti. La storia di Yossèf e di suo padre Yaakòv ci porta grandi e profondi insegnamenti per riuscire a resistere nell’esilio.

Di RebShlomo 5 Gennaio 2006 0