KHANUKKA 5772
KHANUKKA
La festa di Khanukkà, che non è prescritta dalla Torà ma dal Talmùd (Shabbàt 21b), celebra un evento della storia ebraica verificatosi nel 165 a.e.v.: il re Antioco IV, che dominava su Eretz Israèl, cercò di imporre agli ebrei la cultura greca. Per costringerli ad abbandonare HaShèm e diventare idolatri, vietò l’osservanza di alcune importanti norme della Torà: lo Shabbàt, la milà e la celebrazione del Novilunio; giunse a porre degli idoli nel Santuario e a consacrare un altare del tempio a Zeus.
La situazione era molto pericolosa poiché il popolo ebraico rischiava di scomparire inghiottito dall’ellenismo; mentre alcuni si lasciarono assimilare, però, altri si ribellarono. Tra i capi della rivolta vi erano gli asmodei o maccabei, figli del Cohèn Gadòl Matithyhàu. Sotto la guida di Yehudà Maccabì, la rivolta raggiunse il culmine con la liberazione di Yerushalàyim e del Tempio dal dominio dello straniero; solo un miracolo permise ai “pochi” di sconfiggere l’esercito di Antioco. Il 25 di kislèv dell’anno 3622 (164 a.e.v.) i maccabei liberarono il Tempio di Yerushalàyim. Gli ebrei ripararono, pulirono e consacrarono nuovamente il Tempio al servizio divino. I sigilli apposti sulle scorte d’olio d’oliva puro erano stati rotti e, pertanto, resi impuri dagli invasori. Al momento di accendere la menorà, trovaro soltanto una piccola ampolla d’olio di oliva puro, chiusa con il sigillo del Sommo Sacerdote, che sarebbe bastata solo per un giorno. Miracolosamente l’olio durò otto giorni, il tempo necessario per preparare l’olio nuovo. In ricordo di questo miracolo i saggi istituirono la festa di Khanukkà. Per commemorare il miracolo, a partire dal 25 di kislèv, ogni sera per otto giorni si accendono i lumi di una lampada a otto braccia (più una centrale, detta shammàsh, “servitore della luce”) chiamata khanukkiyà.
SIGNIFICATO
Il termine Khanukkà significa inaugurazione e si riferisce all’inaugurazione del Bet Hamikhdàsh al tempo dei maccabei, ma la sua radice significa anche educazione: la rivolta non avrebbe potuto ottenere i suoi risultati senza una profonda preparazione del popolo ebraico a resistere agli allettamenti della cultura ellenistica dei selucidi ed a reagire contro i decreti che impedivano le mitzvòt.
Durante Khanukkà si recita la preghiera speciale di lode, Hallèl, cosa che non facciamo il giorno di Purìm. Perchè? Poiché a Khanukkà gli ebrei si liberarono completamente dall’opressore, mentre a Purìm, nonostante il miracolo e la salvezza, gli ebrei rimasero comunque esiliati in Persia.
Talmùd Meghillà 14a
COME SI FESTEGGIA
Il miracolo di Khanukkà trascende le leggi della natura: gli ebrei erano in minoranza, i greci in maggioranza; gli uni deboli, gli altri forti. Tuttavia, grazie all’intervento divino, si verificò un miracolo e gli ebrei vinsero. Per ricordare i miracoli di Khanukkà noi oggi festeggiamo in questo modo: accendiamo le candele della khanukkiyà ogni sera, partendo da una la prima sera fino ad arrivare a otto candele l’ottava sera e per fare ciò usiamo un nono lume, lo shammàsh. Riguardo alla khanukkiyà esistono diverse usanze: le famiglie ashkenazite usano accenderne una per ogni membro della famiglia, mentre quelle sefardite usano accendere un’unica khanukkiyà per tutta la famiglia. La cosa fondamentale è accendere i lumi nel proprio focolare domestico, perché è importante festeggiare in famiglia. Altri simboli legati a questa festa sono: il seviòn, una trottolina che ricorda quel tempo in cui ai bambini era vietato studiare la Torà (essi fingevano di giocare con le trottole mentre in realtà studiavano di nascosto), e le sufganiòt (ciambelle fritte), i dolci caratteristici della festa di Khanukkà che vanno fritte nell’olio, perché è appunto l’olio trovato nel kad (ampollina) il soggetto del miracolo di cui celebriamo il ricordo.
Oltre ad accendere le candele, si usa intonare diversi canti che parlano del kad, del seviòn e dei miracoli. Anche se non esiste una vera vera e propria tradizione nel fare i regali (come accade a purìm), in molte famiglie si usa distribuirli; alcuni elargiscono un piccolo dono ai figli ogni sera.
E’ molto importante far partecipare ai festeggiamenti tutti i bambini, ai quali si usa regalare un seviòn. Quelli più grandi, oltre a feseggiare, è bene che studino anche i temi relativi alla festa, perché è importante comprendere ilo significato di Khanukkà. C’è, infine, l’usanza di divulgare il miracolo festeggiando in un luogo pubblico insieme a tanta gente.
Ulteriori approfondimenti in merito, le regole, i giochi, i canti anche in versione traslitterata e molto altro ancora si possono trovare nel volume LEKHAYIM edito da Mamash a pagina 295.
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KHANUKKA – VAYESHEV 5771 – YEHUDA E TAMAR UN MATRIMONIO ETERNO TRA HASHEM E ISRAEL
Molte persone si considerano perfette, credono di non sbagliare mai! Secondo la Chassidut occorre imparare a fermarsi, cambiare pagina, avere un approccio diverso nella vita. Come arrivare a D-o? Ci sono tre strade: annullare il corpo, approcciarsi con lo spirito e la terza via, quella chassidica, di riconoscere il valore dello spirito, riportandolo nella materia, nella vita quotidiana. I più alti concetti se non arrivano in basso, significa che non sono sufficientemente elevati! Dalla vicende di Tamar e Yehudà, attraverso approfondimenti chassidici, per giungere ad analizzare il valore di Khanukkà.
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KHANUKKA 5768: GUERRA SPIRITUALE CONTRO L’ANIMA EBRAICA
Come mai nel Al Hanissim non si accenna il miracolo dell’olio?
I due miracoli di Khanukka sono la vittoria della Guerra contro i greci, e il miracolo dell’olio che doveva durare 1 giorno e invece ? durato 8 giorni.
Questi due grandi miracoli caratterizzano la festa di Khanukka e i miracoli che noi lodiamo.
MIKKETZ 5766: IL MIRACOLO DI KHANUKKA
La grandezza di Yossèf sta nella comprensione che dietro i sogni si nasconde un messaggio da D-o, per poter salvare tutto il mondo! Infatti solo l’Egitto aveva il nutrimento sufficiente per salvare il mondo. Il faraone era così importante, a tal punto che i suoi sogni impattavano su tutto il mondo. I consigli di Yossèf sono il completamento stesso dei sogni. Il rapporto tra il miracolo di Khanukkà e il fare le mitzvot. L’unicità del popolo ebraico. Il legame tra Mikketz e khanukkà, il significato dei lumi e il miracolo di D-o. Il rapporto con D-o è come uno specchio, all’impegno divino per noi, dobbiamo rispondere con saper dare sempre il massimo per Lui!
VAYESHEV 5766: LE LUCI DI KHANUKKA
La festa di Khanukkà, la feste delle luci, ci ricorda diversi miracoli. Alle tante luci artificiali di questo periodo dell’anno, solo volte al consumismo, che ci portano al mondo materiale, si contrappongono le luci spirituali di Khanukkà. I greci volevano ellenizzare il mondo intero, ma hanno incontrato un popolo irrazionale, spirituale. Hanno provato a schiacciare gli ebrei, arrivando ad interrompere i servizi del santuario, ma gli eventi legati a Khanukkà, rappresentano proprio la vittoria della spiritualità contro la materia.