VAYEKHI 5784: 10 LEZIONI
Questo Shabbàt 30 DICEMBRE 2023, 18 del mese di Tevèt 5784 leggeremo la Parashà di Vayekhì Gen. 47, 28-50, 26. Si legge l’Haftarà di Melakhìm I 2,1-12 è difficile non cadere in impulsi di rabbia che sono dannosi per noi stessi per chi ci sta intorno e spesso sono molto distruttivi. Imparare a domarli non…
VAYEKHI: BERESHIT, PERCHE’ CONCLUDERE IN NEGATIVO?
Approfondendo il collegamento tra l’inizio della Genesi e la fine emerge il significato profondo e interiore del primo libro della Torà e il collegamento con Shemot. Alcuni punti della lezione: 1. Perché il libro di Bereshit si conclude negativamente che la bara di Yossef viene messa in Egitto? 2. In modo simile il libro di…
VAYEKHI 5772: 6 LEZIONI PRECEDENTI
Questo Shabbàt 7 Gennaio, 12 del mese di Tevèt leggeremo la Parashà di Vayekhì. La Parashà Vayekhì di tratta in sintesi i seguenti argomenti: Ya’akòv, sentendo prossima la morte, fa giurare a Yossèf di non seppellirlo in Egitto, bensì nel luogo in cui giacciono i suoi padri. Yossèf giura di fare secondo la volontà del…
VAYEKHI: EBRAISMO E FEMMINISMO SONO INCOMPATIBILI?
La benedizione che si concede ai figli, cita i due figli di Yossèf. Dall’esempio dei suoi due figli, e delle tribù che essi formeranno, è possibile dedurre come un ebreo debba comportarsi in esilio, per resistere in contesti impuri e mantenere vivo l’ebraismo. Due modi per superare l’impurità: la strada della nostalgia del passato e la via di saper scoprire il bene presente anche nel negativo.
VAYEKHI: 5 LEZIONI VECCHIE + 1 NUOVA
Qui trovi i link di 5 precedenti lezioni su Vayekhì, da mercoledì mattina si potrà trovare anche la nuova lezione di quest’anno. http://www.virtualyeshiva.it/?s=Vayekhi Questa settimana la lezione live, sia audio che video, ti aspetta martedì sera, ore 10.00, come sempre! E’ sufficiente seguire il link dalla sezione: LEZIONI ON-LINE IN DIRETTA. Ti aspettiamo! shalom uvraha Rav Bekhor
VAYEKHI: SEME DELL’ETERNITA’
Il seme è l’elemento più speciale che l’uomo abbia, in quanto lo avvicina a D-o, essendo associato alla forza della creazione. Il seme è la parte più potente e più profonda: ne è l’essenza stessa dell’uomo. Pertanto non deve essere sprecato, e occorre saper riconoscerne il suo grande valore.
VAYEKHI: YAAKOV, IL PRIMO MALATO, UN BENE PER L’UMANITA’
L’importanza del tempo, il saperlo valorizzare. L’esempio degli Tzadikkim ci insegna come cercare di dare pieno compimento alle nostre vite. Il merito di essere seppelliti, quando si fa del bene ad un morto si fa un vero e profondo atto di bontà. Davanti ad una persona morta, è possibile vedere la realtà con maggiore veridicità, dare maggior valore alla vita, superando gli schermi di falsità e materialità che ci costruiamo nella vita quotidiana.
VAYEKHI: IL VALORE DI ESSERE SEPPELLITO IN TERRA SANTA
La missione di ogni persona nel mondo è legata al posto in cui è possibile fare qualcosa, poter apportare un miglioramento. Ognuno di noi che vive in un posto impuro ha il dovere di trasformarlo in un luogo di santità, tramite l’esempio di Yaakòv. La morte non deve spaventare. La Torà ci insegna come la nostra vita in questo mondo sia solo un passaggio, che deve insegnarci come poter valorizzare il posto impuro in cui viviamo, sapendolo trasformare in un luogo di santità.
VAYEKHI: LA FORZA SPIRITUALE DI YAAKOV
Yaakòv fa giurare a suo figlio Yossèf di essere seppellito in Israele. Il giuramento, non costituisce un atto di sfiducia, quanto un modo per rafforzare, con assoluta certezza, l’azione richiesta al figlio. La sua volontà di non restare legato all’Egitto, ma di riconoscere la propria funzione spirituale di essere al di sopra dell’esilio, per poter salvare i figli, riscattandoli dall’esilio. Viene analizzata la differenza spirituale di Yaakòv e Yossèf, in relazione all’esilio. Ogni anima, in funzione della propria specifica natura, ha un diverso livello spirituale di servizio verso D-o.
VAYEKHI: IL PRIMO PASSO PER LA SCHIAVITU’ IN EGITTO
Il disegno divino costruito per Yaakòv inizia con il dolore del distacco da Yossèf, in apparenza opposto alle richieste di Yaakòv di vivere serenamente, ma si rivela in seguito necessario per portare a compimento la sua missione di elevare l’Egitto e poter vivere felicemente gli ultimi sui 17 anni di vita. A sua volta la morte di Yaakòv rappresenta la prima tappa per la successiva schiavitù, in uno schema divino che prevede sin dall’inizio il riscatto del popolo ebraico. Quando si è in esilio dobbiamo stare uniti alle nostre origini e trovare la forza per elevare la materia impura che ci circonda.