REE: PERCHE’ L’EBRAISMO NON CREDE NEL CRISTIANESIMO?
Tredici secoli prima dello sua nascita, Moshè ammonisce il popolo sulla fede cristiana!
Alcuni Punti della Lezione:
1. Qual è la differenza di BASE tra il credo ebraico e quello cristiano?
2. Che rapporto esiste tra i miracoli e la fede?
3. Gesù ha fatto veramente dei miracoli? E se si come mai la sua parola non è assoluta?
4. Cosa è successo di particolare sul monte di Sinai quando abbiamo ricevuto la Torà?
5. Cosa sono la fede uditiva e quella visiva?
6. Secondo il Talmùd il re messia definitivo può ritornare o questo è impossibile?
Riassunto.
Tredici secoli prima dello sua nascita, Moshè ammonisce il popolo sulla fede cristiana!
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Link per ascoltare la lezione (o effettuare il download):
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in memoria di mio nonno Shlomo ben Hana Bekhor
Chi volesse dedicare una lezione mp3 alla memoria o in onore di un lieto evento, può contattarmi shlomo@mamash.it
Rav Shlomo Bekhor
E’ davvero diffitile poter dare un commento in poche righe a proposito di questo argomento, e senza dilungarmi in premesse tento di far comprendere il mio pensiero.
Molte delle cose dette riguardo a Yeshua mostrano delle imprecisioni che nascono da un pregiudizio nei confronti della sua persona piuttosto che da una attenta ricerca personale.
Yeshua non ha mai voluto fondare una nuova religione, tanto è vero che il termine “cristiani” all’inizio era usato quasi come dispregiativo nei confronti delle persone che credevano che Yeshuah fosse Mashiach.
Se avesse voluto distogliere l’attenzione da Hashèm, l’avrebbe fatto quando gli chiesero come pregare, ma invece egli diresse subito l’attenzione su Hashèm, perchè non vi è altro Dio all’infuori del Dio di Israele.
Quando fù tentato dal Satan rispose chiaramente che non vi è Dio all’infuori di Hashèm e solo Lui va adorato.
Quando Yeshua Mashiach cominciò il suo compito ne furono testimoni moltissime persone, non spuntò dal nulla dicendo di aver avuto una rivelazione.
Non ho voluto riportare i passi delle scritture qui apposta, in quanto vorrei che la ricerca delle informazioni fosse fatta bene, ovvero, secondo me, le scritture che sono scritte oper la maggior parte in greco, ovvero quei testi che riportano gli avvenimenti di Yeshua andrebbero secondo me ristudiati completamente con una mente ebraica.
Quei testi riportano un concetto ebraico, scritto in greco, e tradotto (nel mio caso) in italiano, questo (ne sono convinto) porta a una gran perdita di informazioni, e forse è uno dei motivi per il quale Yeshua viene visto stranamente dal popolo ebraico (questa è una mia opinione).
E’ anche però logico che sia stato fatto così, a quei tempi il greco era come l’inglese di oggi, quindi è comprensibile che si sia scelta quella lingua per scrivere dei testi che dovevano portare la notizia della venuta di Mashiach a tutti, ebrei per primi, in israele ma soprattutto a quelli fuori i quali erano distanti forse anche dalla lingua madre.
Non voglio dilungarmi ma rimango a disposizione.
Sono certo che un giorno quando israele riconoscerà Mashiach aiuterà tantissimo i pagani (come me che ora veniamo chiamati cristiani) a capire molte cose e particolari a riguardo di Yeshua.
Certo io non ho ” LA VERITA'” in tasca, la mia fede è diretta ad Hashèm e cerco di comprendere al massimo delle mie possibilità la Sua opera, per il resto, spero e prego che perdoni i miei errori di valutazione e comprensione.
un carissimo saluto a tutti e grazie ancora a Rav Shlomo per gli studi e gli insegnamenti che ogni settimana ci permette di assimilare.
Shalom!
Marco
Caro Marco,
credo di capire che segui il cristianesimo messianico (intendo quel cristianesimo chje riconosce la tradizione ebraica ma che si focalizza sulla figura di Gesù di Nazareth).
Occorre precisare alcuni concetti. Innanzi tutto non vi sono pregiudizi in seno al Popolo ebraico che, per sua storia, tradizione e mentalità è sempre pronto al confronto, alla discussione e all’analisi. Non vi sono argomenti sui queli l’Ebreo non possa discutere, perfino sulla messianicità di questo o quel personaggio. L’unico punto inalienalibile è l’Unità e l’unicità di H’.
Pregiudizio è invece ritenere che vi possano essere pregiudizi da parte ebraica.
Cominciamo innanzi tutto a distinguere ciò che relamente dovette dire il Nazareno e ciò che di lui dicono i Vangeli. Facciamo poi mente locale a ciò che dicono i Vangeli e ciò che ha detto dopo (ma molto dopo) la tradizione cristiana e il magistero della chiesa. Infine, nell’ambito dei Vangeli (cosiddetti “canonici”, ma poi perché i Vangeli gnostici non furono accettati?) occorre distinguere quanto si trova nei sinottici da quanto si legge nel Vangelo di Giovanni che è molto terdo (a cavallo tra I e II secolo), quando la teologia cristiana ela cristologia erano già consolidate come nuova religione.
Indubbiamente nei sinottici appare evidente l’ebraicità di Gesù ed un insegnamento di tipo rabbinico: nacque Ebreo, da genitori ebrei, fu dirconcido agli otto giorni, fu presentato al Tempio, i suoi genitori si recavano in pellegrinaggio a Gerusalemme, osservava le festività, leggeva la Torah in sinagoga (si “levava” a leggere in Sinagoga: ci si alza per la lettura) e parlava nel Tempio, aveva dei discepoli (“si sedeva ad ammaestrare”: attitudine tipica del Maestro). Soprattutto disse: “Non sono venuto ad abolire la Legge o i Profeti, ma a dare compimento. Infatti il verbo greco adoperato “plerwo” indica il realizzare un’azione, non il “superarla”. E ancora riconobbe l’autorità rabbinica quando affermò “I Farisei siedono sulla cattedra di Mosè”. In definitiva la figura che emerge era quella di uno dei tantissimi Rabbi che insegnavano e che insegnano presso il Popolo d’Israel. probabilmente era uno di quelli che oggi sarebbero definiti “LIberal” o “reform”.
Le due vere difformità (relative al suo comportamento sono : la raccolta delle spighe durante lo Shabbat (infrazione molto grave), che viene fatta dai discepoli, ma che egli difende sul piano teorico, e la non osservanza delle regole di purità, allorchè mangia il pane, senza aver compiuto l’abluzione rituale delle mani (netillat yadaim). Poi, come tu dici, non si è proclamato D-O, nè chiaramente Mashiach. Ma nemmeno il proclamarsi Messia d’Israel, scandalizzerebbe un Ebreo. La Storia è piena di Maschiach che si sono ritenuti tali e che sono stati ritenuti tali, come Bar Kochba, che addirittura fu creduto Massia dal grandissimo rabbi Aqiba. Ancora oggi vi sono individui che si credono messia (La cosiddetta sindrome di Gerusalemme). Uno addirittura abitava al piano di sopra di un mio amico ed oggi proclama il suo messianismo in una clinica psichiatrica. Ci si può credere Messia quanto si vuole ma il Mashiach d’Israel ha delle caratteristiche precise ed inequivocabili:
– Non è D-O ma essere umano
– Viene riconosciuto dasl Sinedrio e unto da un Profeta
– NON MUORE
– Realizza la Promessa della riunificazione delle tribù disperse e l’instaurazione della Teocrazia
Ser non risponde a questi requisiti non si tratta del Mashiach ma di un falso Mashiach.
Il punto di rottura del Cristianesimo con l’Ebraismo avviene nel momento in cui una figura umana è divinizzata o se si conferisce una corporeità e una figura umana ad H’ che è l’unico essere spirituale, incorporeo, indivisibile, irraffigurabile irraggiungibile.
Se poi si scompone l’Unità e l’Unicità divina, si passa nel politeismo. Se ci si inchina di fronte ad una statua ad un simbolo di legno (che vi sia o no un essere umano sopra) si compie una gravissima infrazione della Torah, la più grave.
Queste sono, in linea di massima, le ragioni per le quali un Ebreo non ha mai potuto accettare i criteri del cristianesimo, in quanto non hanno nulla di ebraico.
A questo punto si può obbiettare che quanto il cristianesimo afferma fu opera di coloro che vennero dopo, non del Nazareno. E’ vero, è possibile. I seguaci vollero autonomizzarsi dall’ebraismo e per questa ragione fu necessario spogliare Gesù della sua ebraicità. Probabilmente, se non fosse stato divinizzato, oggi il cristianesimo sarebbe una delle tante espressioni del Giudaismo. Ma la Storia andò diversamente e non abbiamo oggi nessun criterio per capire quanto uscì dalla bocca di Gesù
e quanto fu inventato dopo. Ciò che appare strano è che il Talmud, che ha registrato minuziosamente gli eventi, anche negativi della Storia d’israel, non faccia menzione di Gesù se non per qualche accdenno, per lo più indiretto e anche discutibile, e le testimonianze di quel traditore del Popolo d’Israel che fu Giuseppe Flavio, sono anch’esse non chiarissime.
Possiamo anche ritenere che il talmud fu epurato dalla censura cristiana o anche dai maestri ebrei (per il timore delle persecuzioni), ma siamo sempre nel campo delle ipotesi.
Ci sono pervenuti solo documenti di parte cristiane e in greco: quanto fu opera redaziionale, in buona o cattiva fede, errori di copia o di trascrizione, intento apologetico) Non lo sappiamo.
Quanto viene dall’insegnamento dei Vangeli, non impressiona e non meraviglia nessun Ebreo, in quanto tutto è già presente nella tradizione ebraica precedente il Cristianesimo e alla quale certamente Gesù si formò (Non si dimentichi che quella era l’epoca delle due grandi scuole di Hillel e Shammay).
In definitiva, il Giudaismo (anche se con le eccezioni presenti presso tutti i Popoli) non ha un pregiudizio verso la figura di Gesù, ma solo nei riguardi di ciò che di essa è stato fatto.
Nel momento in cui un Rabbi, per quanto elevato e profondo, per quanto Pio e Giusto, viene elevato a divinità e adorato in quanto tale, si crea una frattura insanabile.
Questo non è avvenuto per Avraham, Ytzkach, Yaacov, Moshè Rabbenu, Re David nè per nessuno dei Grandi Ebrei. Non è avvenuto per i grandi Rabbini come il Baal Shem tov o il Rebbe di Lubavitch. Grandi uomini e grandi Tzadikim, persone che hanno lasciato un’impronta nella Storia, ma sempre e solo UOMINI.
Potrai approfondire queste idee a questi link:
http://consulenzaebraica.forumfree.it/ (forum moderato da me)
e
http://cristianesimoprimitivo.forumfree.it/
Buon studio e Shalom
Ariel
Un grazie ad Ariel per avermi aiutato a edificare il mio viaggio verso lo studio e verità.
Shalom
Angelo
Gentilissimo Rav Bekhor seguo con molto interesse le sue lezioni. Oggi ho ascoltato: PERCHE’ L’EBRAISMO NON CREDE NEL CRISTIANESIMO?
E’ da molto tempo che vedo in Gesù un profeta. Un profeta allevato nella legge ebraica, perché ebreo e per questo, anche se gli viene attribuito, non penso che Gesù volesse creare una propria religione. Leggendo qua e là, ho trovato che l’ebreo ellenizzato Paolo o Saulo di Tarso fu colui che girò le spalle all’ ebraismo, fondando il cristianesimo e andando a portare la parola di Gesù negli insediamenti degli ebrei della diaspora, seguendone i flussi migratori grazie al suo lavoro di fabbricante di tende. Facilitato nel comunicare, perché conosceva il greco e l’aramaico, ma soprattutto perché cittadino romano e non uno schiavo. Pur essendo in principio un accanito oppositore del pensiero cristiano, fu lui a mutare i fondamenti dottrinali della salvezza, convincendo i fedeli dell’incarnazione di D-o in Gesù.
Resurrezione verità o mito, ricordo Mitra, Dioniso e Osiride.
Paolo di Tarso non conobbe Gesù, i Vangeli furono più volte rivisitati. Mi viene da pensare che cosa sia rimasto di vero su di lui. Credo che Gesù fu divinizzato, perché l’uomo, con la sua limitatezza, ha bisogno di vedere per credere. E’ più facile pregare davanti alla donna Maria o all’uomo Gesù piuttosto di credere in un D-o invisibile.
Grazie Ariel per aver risposto.
Posso dire che concordo al 100% in quello che hai detto, e che sostanzialmente ripercorre quello che ho detto io.
Anzi, posso aggiungere che testi come i Pirkè Avòt, che sono “contemporanei” di Yeshua sono pieni di frasi e insegnamenti che anche lui ha riportato, un ebreo tra gli ebrei quindi.
Quando dicevo “pregiudizio” intendevo dire il giudicare la persona di Yeshua sotto a quello che è stato detto di lui, e non su quello che veramente avrebbe voluto dire, fare.
Che come ancora hai detto giustamente, in gran parte è impossibile da dimostrare.
Concord con te con il dire che se le cose fossero andate diversamente sicuramente sarebbe rimasto un “ramo” dell’ebraismo.
Un caro saluto, e grazie ancora per aver risposto, scusami se rispondo solo ora ma ai tempi non avevo visto la tua risposta, ora che la lezione è stat riproposta su facebook ho avuto modo di tornarci, e vedere le risposte 🙂
Shalom
egr. rabbino Bekor
sono un amico degli ebrei e non pretendo ne di sminuire e neanche esaltare il credo ebraico.
Ma contesto vivamente il suo approccio verso la fede cristiana. Lo contesto per il desiderio di distruggere una fede, una cultura e soprattutto un’avanzamento dell’ebraismo. Una conoscenza più spirituale dell’eterno.
Io non ho sicuramente la sua conoscenza storiografica e religiosa ma credo che la legge dell’amore (che ancora non viene applicata nel cristianesimo ) è un’evoluzione della legge richieste dalla torah.
Credo che Gesù, che è così odiato da molti ma altrettanto amato da molti, abbia messo gli ebrei di fronte ai loro limiti che sono dovuti ad una purezza formale più che spirituale. La purezza dovuta a chi cerca con purezza cuore la vera conoscenza.
Credo che la torah sia superata quando viene applicata in maniera freddamente matematica. Ma veramente grande quando si cercano le conoscenze che stanno dietro gli insegnamenti pratici e materiali della torah. Direi che chi comprende la spiritualità degli insegnamenti pratici della torah comprende a fondo il cristianesimo.
Il cristianesimo vero conosce a fondo la torah e la cultura ebraica che si basa sui suoi insegnamenti. Ma supera i divieti della torah perchè non sente il desiderio di quei divieti, ma ambisce alla purezza della conoscenza libera da ogni laccio terreno.
Avrei molte altre da aggiungere ma sarebbe troppo lungo.
Buon proseguimento.
BONALDO CLAUDIO
MALACHIA 4…
….
10 Allora i suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Come mai dunque gli scribi, dicono che prima deve venire Elia?».
”””””””””””””””’11 E Gesú rispose loro, dicendo: «Elia veramente deve venire prima e ristabilire ogni cosa.”””””””””””””””””””””’
12 Ma io vi dico che Elia è già venuto ed essi non l’hanno riconosciuto, anzi l’hanno trattato come hanno voluto; cosí anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire da parte loro».
13 Allora i discepoli compresero che aveva parlato loro di Giovanni Battista.
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Si ripetono sempre gli stessi errori.
Sembra che il detto “historia magistra vitae” non trovi applicazioni. Eppure, credo fermamente che un giorno non lontano Israele lo vedrà.
molto, molto interessanti i vari commenti, noto come il piacere della ricerca della verita accomuna persone cosi tanto diverse, e questa è opera di Dio che unisce